Sono un agricoltore, con la presunzione di essere uno di quelli VERI, che la terra l´hanno coltivata sul serio, sudandola giorno e notte; un lavoro senza pause il mio, senza futile divertimento, se non quello appagante di veder crescere piante, semi, animali, senza un momento della giornata in cui non abbia pensato al modo per allevarli, per proteggerli dai rigori del clima, per tenere lontane le larve, gli afidi o la peronospora. Un lavoro che ammette pochi errori: la pena è distruggere un raccolto, decimare una stalla, veder marcire o morire le piante. Ho lavorato, spiato e protetto ogni giorno la mia terra, coltivandola insieme al mio carattere, a volte senza vedere nient´altro di quello che mi stava intorno. Fortunatamente mia moglie, maestra elementare, e le mie figlie, non a caso una agronomo e l´altra insegnante, hanno sempre capito e condiviso questa mia passione. La terra è un risucchio d´energia, bisogna essere generosi con lei, sacrificarsi per lei. Certamente non sono una figura da copertina, dai facili sorrisi e dai falsi slogan che pubblicizzano una natura che non c´è. Sono semplicemente nato con il senso di appartenere alla terra più che a mia madre. Fortunatamente anche la terra apparteneva a me ed insieme abbiamo formato un bel binomio.
Sono cresciuto con l´amore per la terra; ho imparato a camminare nei campi che prima di mio padre erano stati di mio nonno, L´azienda Pomponi risale al 1856, allora in Toscana c´era il sistema mezzadrile, e i contadini coltivavano i nostri poderi fino all´ultimo granello di terra, poi, con l´esodo dalle campagne, nel l980 anche l´unico mezzadro rimasto se ne andò. A mio padre e ai nostri contadini devo molto di quello che sono ora; loro mi hanno fornito d´esperienza e mi hanno insegnato il rispetto per la natura, che se è amata ripaga e risponde con generosità alle nostre attenzioni.
Il mio ingresso nell´età adulta risale all´età di 8 anni, perchè a quell´epoca gestivo autonomamente alcune faccende; mio padre si fidava ciecamente di me, stimavo il bestiame e lo acquistavo direttamente: già ero in grado di valutarne a vista il peso. Ero molto considerato dai contadini che mi riconoscevano come uno di loro. La mia strada era tracciata e il cuore mi diceva che dovevo studiare agricoltura; così, terminata la scuola media, m´iscrissi all´Istituto agrario di Todi e successivamente alla facoltà di scienze agrarie dell´Università di Perugia. Tornato a casa, alla passione e all´esperienza dei contadini, affiancai la tecnica appresa sui libri e sostituii mio padre nella conduzione dell´azienda. Era il l952.
Oggi, se guardo indietro vedo com´è cambiata la mia terra nel tempo. Le famiglie di contadini non ci sono più; io sono rimasto al mio posto e all´età di 74 anni conduco direttamente la mia azienda con un operaio agricolo ex-mezzadro. Questo è possibile perché l´azienda è in possesso di moderni macchinari, ma il mio rapporto con la natura è rimasto lo stesso; le stagioni non cambiano e ancora mi emozionano la semina in inverno, il verde del grano in crescita in primavera, il giallo dorato delle spighe e dei girasoli in estate, il marrone dell´aratura in autunno´´. Oggi l´azienda si estende su 4OO ettari, nei comuni di San Casciano dei Bagni e di Radicofani, in gran parte coltivati a cereali (frumento duro, orzo e farro) in rotazione con leguminose (trifoglio e favino). Dieci ettari sono impiantati ad oliveto, con le tradizionali cultivar toscane, Frantoio, Leccino, Moraiolo e Pendolino, da cui si ricavano olive destinate alla produzione di un eccellente olio extra vergine ad Indicazione Geografica Tipica Toscano. Tre ettari di vigneto con vitigni autoctoni quali Sangiovese, Procanico e Malvasia sono sottoposti al disciplinare di produzione del vino Orcia doc. Tutte le colture sono realizzate nel rispetto dell´ambiente, secondo le indicazioni dell´agricoltura integrata. Olio e vino possono essere acquistati direttamente presso il Centro aziendale.
Nel 2OOl ho deciso di affiancare all´agricoltura, l´attività di agriturismo; non è stata una scelta facile, data l´entità dell´investimento, mi animava comunque il desiderio di far rivivere i vecchi casali dell´azienda, un tempo abitati dalle famiglie numerose dei contadini, teatro di risate e scherzi in vegliatura. Ho iniziato ristrutturando San Lorenzo, la struttura più antica e più vicina al paese che possiedo, ed a breve termineranno i lavori anche nel podere Collolungo, su un colle panoramico da cui si vede la Statale del Polacco. Seguo direttamente le fasi di restauro, dai progetti all´esecuzione dei lavori, affiancato da mio genero, ingegnere, e dalle mie figlie. Vedere quei casali tornati a nuova vita è una soddisfazione per tutta la mia famiglia, nonché un recupero architettonico e paesaggistico sicuramente significativo. L´apertura di San Lorenzo è avvenuta nell´aprile del 2OO3. Durante il periodo estivo abbiamo avuto l´onore di accogliere numerosi turisti, principalmente stranieri, che soggiornando nel podere hanno avuto modo di apprezzare l´autenticità e la spettacolare meraviglia del nostro territorio. Un paesaggio unico, irripetibile, che sa rinnovarsi discretamente e conserva intatti il fascino e lo spirito di antiche genti, di antichi casali, che vivono all´ombra dei cipressi e delle querce, ora, come tanti tanti anni fa.